I governi indignati con Orbán lo spalleggiano da un decennio
EDITORIALE DOMANI – I governi europei usano parole infiammate per la legge anti Lgbt approvata in Ungheria e si accorgono delle derive illiberali di Orbán. Ma cosa facevano prima? Erano impegnati a perdonargli tutto, o quasi.
- I governi europei usano parole infiammate per la legge anti Lgbt approvata in Ungheria e si accorgono delle derive illiberali di Orbán. Ma cosa facevano prima? Erano impegnati a perdonargli tutto, o quasi.
- Per anni il premier ha potuto contare sulla complicità di Merkel; prima dei diritti, per Berlino è venuta l’economia. Tuttora, il parlamento europeo è lasciato solo a dare battaglia per i diritti mentre i governi, e di riflesso la Commissione, temporeggiano.
- Con la legge omofoba qualcosa cambia, certo. Ma a Bruxelles è più facile parlare, di valori, che agire per intaccare il potere di Orbán.
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